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Ambiente

AMBIENTE 

Le nostre idee si sviluppano su tre punti fondamentali affinché l’ambiente urbano diventi fonte di salute e benessere del cittadino. La tutela del nostro ambiente è legata al principio di SOSTENIBILITA’, le risorse della terra si stanno esaurendo, occorre interrompere il ciclo dell’usa e getta e trasformarlo nell’economia circolare del riuso.

Le nostre proposte:

Il ciclo dei rifiuti è un esempio lampante della necessità di riciclare, per questo occorre agire e gestire l’intero ciclo;

Occorre una buona raccolta differenziata, ma soprattutto occorre gestire bene il trattamento e lo smaltimento dove da sempre ci sono le maggiori criticità, anche in termini di infiltrazioni criminali, di cui i numerosi incendi dei siti sono un segnale evidente.

  1. Raccolta differenziata, ormai la scelta dell’Azienda speciale ABC è una realtà. Anche se i ritardi accumulati non permettono ancora di avere la raccolta differenziata almeno al 50%, dobbiamo agire per renderla più efficiente e rafforzarne i controlli, in questo modo potremo garantire una buona gestione nel tempo.
  2. Impianti di riciclo e stoccaggio, gli impianti sono oggi gestiti dai privati, occorre invertire la tendenza, configurando una gestione a livello di ATO della provincia di Latina, anche in questo caso occorre applicare le esperienze di successo delle regioni vicine, come la Toscana, coinvolgendo le persone del territorio sia per far comprendere come le nuove tecnologie abbiamo ridotto drasticamente i rischi degli impianti, sia per dargli la possibilità di effettuare un controllo di prossimità degli impianti.

La provincia di Latina è quella più indietro nell’attuazione della ATO, emblematico il fatto che la regione Lazio sta per commissariare la provincia, perché non ci sono progetti concreti presentati dai Comuni, malgrado la regione abbia messo a disposizione risorse per la realizzazione di impianti pubblici.

La nostra proposta è che Il Comune di Latina debba diventare capofila di questi progetti insieme alla Provincia, ma questo non basta, occorre intervenire in sede regionale per chiedere di valutare l’opportunità di cambiare il piano dei rifiuti che ad oggi ha escluso i termovalorizzatori, lasciando le discariche come unica soluzione al rifiuto trattato (le famose eco-balle).

Oggi il Comune di Latina è costretto ad inviare i propri rifiuti in discariche fuori provincia oppure a termovalorizzatori fuori dalla regione Lazio. Dobbiamo pretendere degli impianti sicuri e tecnologicamente all’avanguardia, in parallelo occorre avviare degli studi per identificare dei siti temporanei di stoccaggio.

Ogni territorio è chiamato ad assumersi la responsabilità dello smaltimento dei propri rifiuti, scaricare il problema sugli altri è ipocrita e anche molto oneroso per la casse dei Comuni, ricordiamoci che Latina negli ultimi 3 anni ha speso quasi 8 milioni all’anno per il trattamento e smaltimento, il doppio di quanto promesso con il progetto dell’Azienda Speciale ABC.

Altro tema importante è il controllo, che deve includere anche i cittadini nel processo di monitoraggio degli impianti, occorre costruire una rete di osservazione e chiedere dei controlli sul campo oltre a quelli documentali. Il coinvolgimento dei cittadini è parte integrante del percorso di gestione del ciclo dei rifiuti.

I cambiamenti climatici stanno già avendo effetti sul nostro territorio, occorre una politica lungimirante; che avvii una serie di interventi condivisi con tutte le forze politiche affinché abbiano una continuità che vada oltre le tempistiche delle singole consiliature.

  1. Erosione della costa. Dall’esperienza degli anni passati è ormai chiaro che è necessario pianificare una serie di azioni sia di monitoraggio che di interventi di ripascimento e riprofilatura della costa almeno nel breve e medio periodo, ma non è sufficiente.

Il Rapporto della Comunità Europea invita a valutare una strategia di lungo termine.

Occorrono dei progetti innovativi, coinvolgendo anche i comuni limitrofi, con un piano della costa che adotti soluzioni straordinarie per ripensare completamente il litorale, inserendo gli interventi in un piano complessivo, considerando che i cambiamenti climatici indurranno problemi ancora maggiori nei prossimi anni.

Gestione delle acque per minimizzare gli effetti degli eventi atmosfericiestremi, collaborando con il Consorzio di Bonifica ed intervenendo in sede ATO e regionale per una programmazione condivisa del piano di gestione delle risorse idriche;

Invertire la modalità di gestione di Acqualatina che minimizza gli investimenti e massimizza il profitto, diminuire gli sprechi riducendo la dispersione idrica di almeno 20 punti percentuali arrivando al 50% nei prossimi 5 anni. Rafforzare la depurazione per tutelare la qualità delle acque, in particolare in prossimità delle foci, abbattere l’inquinamento delle acque interne implementando impianti di fito- depurazione (progetto Rewetland- Life 08 ENV/IT00046),agire nell’assemblea dei soci per ottenere un effettivo controllo degli investimenti, in collaborazione con gli altri comuni della provincia che subiscono i maggiori disservizi all’utenza.

Promuovere sistemi di agricoltura ed allevamento eco-sostenibili con minore consumo di acqua, utilizzando le moderne tecnologie di regolazione dell’irrigazione e riducendo l’uso di prodotti chimici nelle colture e di farmaci negli allevamenti.

  1. Lotta all’inquinamento atmosferico:

Incrementare la qualità dell’ambiente urbano che non è solo il punto nodale della salute del cittadino ma è anche fonte di pressione sull’ambiente naturale circostante, che occorre tutelare con azioni che tengano conto delle caratteristiche dell’ecosistema territoriale:

Attuare una attenta programmazione del verde urbano e peri-urbano, inserendo nella pianificazione urbanistica lo sviluppo ed il collegamento tra aree verdi, definendo finalmente un piano di gestione delle alberate e dei parchi pubblici, oggi inesistente, in collaborazione con esperti delle università ed associazioni di tutela del territorio;

Cura delle Aree verdi cittadine: intervenire per tutelare il verde urbano in rapporto alle nuove emergenze fitopatologiche dovute alla globalizzazione e ai cambiamenti climatici, minimizzando gli effetti degli attacchi e adottando una programmazione di manutenzione del verde che riduca i rischi di cadute e contemporaneamente operi le corrette piantumazioni come da piano del verde, favorendo le specie vegetali autoctone. Basta con la gestione improvvisata o dettata solo dalle situazioni di emergenza che hanno depauperato il nostro patrimonio arboreo;

monitoraggio della mobilità cittadina per avere dati necessari per indirizzare gli incentivi all’uso di mezzi di trasporto eco-sostenibili, revisione delle percorrenze del traffico pesante per limitare l’attraversamento delle zone residenziali, ed altre azioni di riduzione del traffico veicolare privato.

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