CULTURA, FORMAZIONE, GIOVANI e SPORT
C’è una connessione molto stretta tra questi argomenti, occorre offrire opportunità ai nostri giovani di esprimere le loro potenzialità e di partecipare alla vita culturale della città.
CULTURA
Nella nostra città esistono criticità ancor non risolte:
- i Teatri comunali chiusi da illo tempore per carenze strutturali, un’intera consiliatura non è stata sufficiente a risolvere il problema;
- la Biblioteca Aldo Manuzio chiusa per periodi intermittenti già prima della pandemia anch’essa per carenze strutturali;
- il settore cultura con una dotazione di personale molto esigua, non motivata e adeguatamente formata in materia.
L’azione che si intende svolgere si snoda su tre ambiti:
- la gestione delle suddette criticità e presidio di eventuali progetti esistenti, nel breve periodo, assicurando l’apertura di tutti i luoghi di cultura anche con modelli gestionali innovativi e flessibili per restituire alla città i servizi culturali principali negati da molto tempo alla cittadinanza;
- attuare una concreta pianificazione culturale mai avviata realizzata pienamente dalle precedenti Amministrazioni del Comune, attraverso l’elaborazione, per la prima volta, del Piano strategico culturale in modalità partecipata, con l’obiettivo di favorire la messa a sistema degli strumenti e delle competenze dei diversi soggetti che operano sul territorio nel campo dei beni culturali, del turismo sostenibile, dello sviluppo locale, della promozione della conoscenza e del marketing territoriale e di avviare forme di partenariato tra istituzioni e imprese pubbliche e private del territorio per la costituzione di reti e/o modelli gestionali innovativi e sostenibili finalizzate allo sviluppo locale;
- a partire dai contenuti del Piano strategico culturale individuare un percorso amministrativo/giuridico per la definizione di una nuova governance dei servizi culturali dell’Ente (fondazione, istituzione, concessione ecc.) che possa mettere a sistema le realtà dei soggetti culturali più importanti del territorio comunale, le opportunità di finanziamento pubblici e privati di progetti e attività cultuali, le potenzialità esistenti in termini di competenze e comunità di esperti.
In particolare il processo di costruzione del piano si articola tenendo presente i seguenti punti: - analisi e riconoscimento di valore del complessivo “capitale territoriale”, alle cui varie componenti si legano le differenti espressioni, materiali ed immateriali, dell’identità culturale delle comunità che siano individuate come beni culturali e paesaggistici ai sensi del vigente Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici;
- collaborazione, inter-istituzionale e tecnica, tra i diversi livelli di governo titolari del patrimonio culturale, finalizzata a sviluppare un dialogo inter-istituzionale tra i diversi enti titolari di funzioni e/o attività inerenti anche il patrimonio culturale e/o altre istituzioni che, in ragione dei rispettivi ruoli, competenze ed attività, possano cooperare al perseguimento degli obiettivi di sviluppo locale condividendo un approccio sistemico. Del resto, i finanziamenti arrivano più facilmente là dove la cooperazione inter-istituzionale e pubblico-privata appare più consolidata e affidabilmente orientata a risultati buoni per tutti.
- interdisciplinarità, ovvero l’interazione di professionalità e tematismi diversi da cui possano generarsi benefici reciproci e nuove proposte/soluzioni;
- dialogo e partecipazione con tutte le più accreditate espressioni della comunità locale potenzialmente interessate con lo scopo di pervenire alla definizione di un quadro attendibile di bisogni e valori percepiti dalla popolazione, nonché delle più diverse risorse umane, strumentali e finanziarie potenzialmente attivabili per l’efficace ed efficiente perseguimento dei risultati attesi. Un coinvolgimento delle comunità e delle loro articolazioni, tramite processi di ascolto, ricerca ed interazione, che possano innescare più efficaci forme di corresponsabilità civica sulla base di un consolidamento della relazione con il patrimonio culturale.
Nel seguito alcuni dei principali interlocutori da interessare e coinvolgere:
- quadro museale regionale pubblico e privato (dati MiBACT, ISTAT, Regione o altra fonte pubblica);
- sistemi culturali di gestione integrata esistenti (musei, biblioteche, archivi, aree archeologiche, monumenti, risorse immateriali);
- operatori culturali (associazioni, istituzioni, ecc.);
- risorse naturali da coinvolgere (parchi, aree protette, ecc.);
- principali attrattori turistici;
- filiera culturale (imprese e servizi a supporto della fruizione, imprese culturali e creative, ecc.);
- filiera turistica (imprese del comparto, servizi turistici, servizi informativi, ecc.).
Il turismo rappresenta uno dei maggiori traini di sviluppo locale dei territori che custodiscono patrimoni culturali e ambientali, e se combinato con strategie orientate alla pianificazione culturale, può apportare grandi vantaggi per i territori. Infatti un sistema integrato di offerte culturali e turistiche, presenta il vantaggio di riuscire a valorizzare, inserendolo in una rete, anche quel grande patrimonio costituito dai cosiddetti musei minori presenti nella provincia di Latina e che, malgrado la loro eccellenza e l’importante ruolo svolto rispetto all’identità territoriale, rischiano di essere tagliati fuori dai percorsi turistici di maggiore richiamo e quindi, da un lato, non contribuendo, secondo le loro potenzialità, allo sviluppo territoriale e, dall’altro, non beneficiando della crescita di domanda determinata dai grandi musei.
Con il Piano Strategico Culturale viene dunque sottolineata l’importanza non solo del sentire delle collettività territoriali, del sentimento di attaccamento al patrimonio culturale e della loro volontà di tutelare tale patrimonio, ma anche il ruolo che hanno le imprese, soprattutto di quelle attive nel settore del turismo, in questa azione di tutela e valorizzazione. Cruciale, quindi è il tema dello sviluppo di network di imprese nel settore turistico, aggregate nella forma del contratto di rete quale driver con il fine comune di rafforzare la competitività delle imprese stesse e valorizzare i territori. Si tratta di progetti di sviluppo di una destinazione turistica o di progetti di distretto culturale e, più in generale, di valorizzazione del territorio, perché spinge il settore turistico a connettersi con imprese di altri settori (cultura, trasporti, artigianato/industria, edilizia) unite dal collante del territorio e da valori condivisi. Quindi le ragioni più profonde che rendono il contratto di rete una leva per forme di sviluppo sostenibili e durature vanno individuate nel rapporto con il territorio, nell’integrazione dell’offerta tra più operatori, nel potenziamento del sistema di offerta turistica locale, nella qualificazione sociale e ambientale del territorio, che ricerca un maggiore flusso turistico, nel rispetto delle persone, del paesaggio, e delle vocazioni dei luoghi. Gli obiettivi e i risultati raggiungibili dalle reti turistiche, formate in prevalenza PMI radicate, permettono l’aumento dell’accessibilità all’arte e alla cultura ed una maggiore integrazione sociale.
Deve farsi strada una nuova sensibilità e consapevolezza dell’importanza del patrimonio culturale come risorsa per la crescita sociale ed economica delle comunità e dei territori, dove il patrimonio culturale e i saperi locali divengono fattori chiave, strategici per lo sviluppo, e sempre più forte è la consapevolezza che coinvolgere attivamente gli attori territoriali secondo un approccio dal basso sia un prerequisito indispensabile per accrescere la competitività, la capacità economica e culturale di un dato ambito territoriale o locale.
EVENTI/MANIFESTAZIONI per i Giovani
- Raccogliere le proposte culturali di enti ed associazioni, tali iniziative (es. manifestazioni, festival, rassegne, con riferimento agli ambiti: incontri pubblici, esposizioni, musica, teatro, cinema, danza, arti performative, workshops ! promozione del patrimonio cittadino, sensibilizzazione su tematiche quali sviluppo sostenibile, cultura di genere, relazionalità, utilizzo della rete,cittadinanza attiva e solidale etc.) potranno essere realizzate anche avvalendosi delle risorse stanziate nell’ambito del programma “Creative Europe” (pari ad euro 2.44 miliardi per la programmazione 2021-2027), finalizzato a rafforzare la cooperazione artistica e culturale a livello europeo, incoraggiare la competitività, l’innovazione e la sostenibilità del settore audiovisivo europeo, promuovere azioni innovative e collaborative intersettoriali, compreso il sostegno all’alfabetizzazione mediatica e un ambiente dei media diversificato, indipendente e pluralistico;
- Istituire un calendario semestrale con relative aree della città anche decentrate, con l’obiettivo di trasformare le aree individuate in un teatrolaboratorio a cielo aperto e fornire pertanto un ampio ventaglio di alternative alle abituali scelte di svago dei cittadini, soprattutto in giovane età;
- Selezionare, mediante apposito avviso pubblico, una società specializzata nell’organizzazione di eventi, che coordini l’attuazione degli eventi, nel quadro dei calendari fissati dal Comune, che siano facilmente fruibili ai cittadini, attraverso una App collegata al sito istituzionale del Comune (Cosa fare a Latina).
SCUOLA e FORMAZIONE
- attivare percorsi di orientamento al lavoro presso le scuole secondarie di primo e secondo grado, al fine di sostenere lo studente nella costruzione di uno specifico progetto professionale in base alle propensioni individuali, al percorso formativo e alle opportunità attualmente offerte dal mondo del lavoro. Obiettivo di tale servizio dovrà essere anche quello di contrastare l’aumento – corrente – di NEET (Not in Education, Employment or Training; il tasso di NEET di età compresa tra 15-29 anni nel territorio provinciale di Latina, nel IV trimestre dell’anno 2020, è risultato pari al 28,1%*: è il valore più alto rilevato per lo stesso arco di tempo nell’intera regione Lazio). *Fonte: Quadro statistico dei mercati locali
Valutazione della domanda occupazionale in linea con i fabbisogni del territorio. COSTITUZIONE DI NUOVI I.T.S. per ampliare l’offerta formativa in settori rilevanti dell’economia del Lazio, dando avvio al processo di costituzione di nuove Fondazioni in territori privi o che manifestino fabbisogni formativi da parte delle imprese funzionali alla crescita e all’occupazione. (Le aree tecnologiche/ambiti di riferimento individuati come rilevanti per l’economia regionali sono i seguenti: Tecnologie della informazione e della comunicazione – Sviluppo di Software e competenze digitali, Mobilità sostenibile – Logistica 4.0 e intermodalità sostenibile, Nuove tecnologie della vita- Biotecnologie industriali e ambientali, Nuove tecnologie per il Made in Italy – Sistema moda, Nuove tecnologie per il Made in Italy – Sistema Agroalimentare in Provincia di Rieti, Efficienza energetica). - Scuole belle e spazi educativi funzionali all’apprendimento questa è la priorità assoluta per una società che vuole prendersi cura davvero di bambine, bambini, ragazzi e ragazze.
L’amministrazione comunale deve dedicare risorse e competenze in un’azione congiunta con i Dirigenti Scolastici, impegnandosi per realizzare ambienti di apprendimento innovativi e versatili, laboratori all’aperto, zone pedonali intorno agli edifici scolastici che ospitino alunne ed alunni in progetti didattici per il borgo o il quartiere, percorsi ciclabili e pedonali in sicurezza per far raggiungere le scuole in autonomia dagli studenti. Le scuole possono e devono diventare veri e propri presidi di cultura sul territorio: sono oltre 70 i plessi degli Istituti Comprensivi sparsi sull’intero territorio comunale e, attraverso gli strumenti normativi che la legge 107/2015 offre a disposizione degli Enti, possiamo avviare Protocolli di Intesa, coinvolgendo anche la Provincia e gli Istituti Superiori presenti sul Comune di Latina, per aprire la scuola al territorio consentendo alle associazioni che operano in tutti settori di poter sfruttare le strutture scolastiche al di fuori dell’orario curriculare per attività aperte ai quartieri.
- Una Scuola “diffusa” e aperta al territorio che valorizzi i talenti di ciascuno.
La Pandemia Covid 19 ha fatto esplodere contraddizioni e disparità nella fruizione di diritti fondamentali. Cresce la povertà estrema (un milione di nuovi poveri nell’ultimo anno) e cresce la povertà educativa. Bambine/i e Giovani sono stati fortemente penalizzati e i più fragili abbandonano il percorso scolastico anche nell’ età dell’obbligo, rimanendo vittime di un sistema educativo che già prima della sindemia non garantiva la valorizzazione dei talenti tantomeno la mobilità sociale.
Il nostro impegno è “prendersi cura della scuola” perché possa diventare lei stessa “Scuola della cura”:
- Intercettare finanziamenti affinché gli istituti del territorio possano promuovere una Didattica Innovativa e Inclusiva.
- Consolidare le reti costituite da scuole, servizi sociali e terzo settore. Reti nuove o già esistenti che costituiscono il tessuto vitale delle Comunità Educanti.
- Elaborare e attuare Patti Educativi Territoriali per il contrasto delle povertà educative e dell’abbandono scolastico.
UNIVERSITA’
LATINA ospita diversi corsi di alta formazione sia universitari che musicali ed è facile dire che vogliamo allargare il campus universitario. Non basta.Dobbiamo puntare a migliorare i servizi per le migliaia di studenti fuori sede che vivono nella nostra città: housing, trasporti, servizi per i giovani universitari, fruizione della cultura e di spazi culturali, svago e sport, occasioni di scambio con studenti stranieri… dobbiamo puntare a far diventare LATINA appetibile per gli studenti Erasmus, dobbiamo alzare lo standard della qualità della vita degli studenti che ospitiamo, dobbiamo puntare a valorizzare le eccellenze dei corsi che abbiamo ma questo necessita di una grande capacità di programmazione e di creazione di reti interistituzionali e con i privati.
Molti giovani latinensi sfruttano la possibilità di formarsi all’estero per crescere sia nella loro autonomia che nella formazione della loro persona, e rilevano quanto LATINA sia indietro rispetto agli standard europei: l’obiettivo è qualificare ed efficientare maggiormente i nostri corsi di alta formazione accompagnandoli con uno standard di servizi adeguato.
SPORT
Istituire bandi per l’assegnazione degli impianti sportivi presenti nel territorio cittadino; individuare strutture da adibire a centri poli-sportivi in grado di ospitare quelle associazioni di tipo dilettantistico che non riescono a svilupparsi e, in tal modo, di moltiplicare le possibilità di utilizzo degli impianti stessi. Aprire alle discipline dello skateboarding (con installazione di adeguate strutture, mobili o fisse), del parkour, del lasertag, prevedendo attorno a tali spazi poli-funzionali la costituzione di micro-aggregazioni di esercizi commerciali indipendenti.
Il turismo sportivo è una conseguenza di come il Comune considera lo sport: ci ritroviamo attualmente sguarniti di strutture sportive adeguate per ospitare squadre di serie A. Non è solo una questione di prestigio per una città come Latina che è la seconda città del Lazio dopo Roma, è una questione di cogliere opportunità di crescita e sviluppo attraverso lo sport che deve tornare ad essere una priorità dell’azione politica ed amministrativa.