La gestione organica del territorio è la chiave per indirizzare lo sviluppo della città in senso esteso, occorre pianificare le varie componenti dell’edilizia, del verde, della mobilità, in maniera integrata con una visione di lungo periodo. La città di Latina è cambiata profondamente, non è più quella per la quale fu definito il vecchio piano regolatore e i relativi Piani particolareggiati. Occorre inquadrare lo sviluppo della città considerando le nuove esigenze e le trasformazioni in atto.
La pianificazione Strategica, necessaria per scardinare sistemi consolidati, per imprimere cambi di marcia, è per definizione connotata dai requisiti della lunga durata e dalla partecipazione e condivisione degli obiettivi con le componenti sociali ed economiche della città. Il futuro delle città, sarà per motivi contingenti e strutturali, contrassegnato da processi di Rigenerazione Urbana, questo implica la costituzione di strutture tecniche adeguate in termini quanti-qualitativi e l’uso di efficaci strumenti innovativi e flessibili.
La vecchia strumentazione urbanistica, generale (il vecchio PRG) ed attuativa (i Piani particolareggiati di iniziativa pubblica e piani di lottizzazione di iniziativa privata) datata 1942 è stata da tempo sostituita da strumenti nuovi, caratterizzati dalla sinergica partecipazione pubblico-privata, nella nostra regione denominati Programmi integrati di intervento (Pr.Int).
Tali strumenti di contenuta rilevanza, circoscritta ad ambiti da riqualificare, necessitano ovviamente di riferimenti organici riferiti a parti compiute e riconoscibili della città (il centro città, i quartieri periferici ed esterni, ecc.) che nelle esperienze disciplinari e nella legislazione regionale hanno assunto varie denominazioni.
Il termine maggiormente utilizzato e di intuitiva significazione è “Schema di Assetto”, sicuramente più pregnante del termine “Schema di Inquadramento” utilizzato dalla L.R. 7/2017 sulla Rigenerazione Urbana.
In sintesi, per il futuro della città, configurato da un Piano Strategico condiviso, l’applicazione evoluta della legge regionale sulla Rigenerazione, nelle componenti urbanistiche (art, 2 e 3 della legge) e nelle componenti edilizie (spinte dalle varie agevolazioni fiscali), può costituire una politica adeguata ad accompagnare le trasformazioni necessari ad elevare la vivibilità urbana e a prefigurare scenari occupazionali nuovi e concreti.
La domanda che ci dobbiamo porre è come vediamo Latina nel futuro, senza trascurare le opportunità di investimento che sono già oggi percorribili, anche alla luce del PNNR. Il Piano Strategico sarà lo strumento per definire Il nostro territorio in ambiti e per ognuno le linee di sviluppo secondo le proprie vocazioni, tenendo conto del fatto che purtroppo l’edilizia residenziale nel tempo si è distribuita in maniera pervasiva e disordinata:
La Marina; la cui vocazione principale è il turismo, con riferimento all’intero litorale da Foce verde a Rio Martino ed include Borgo Sabotino e Borgo Grappa;
La zona pedemontana; la cui vocazione è di produzione industriale, ma anche agricola, delimitata dalla linea ferroviaria, che include Latina Scalo, Borgo Faiti;
La zona dei borghi agricoli; che oltre alla vocazione all’agricoltura hanno anche alcuni insediamenti industriali, i quali sono delimitati dall’Appia verso la strada litoranea, Borgo Podgora, Borgo Carso, Borgo Montello, Borgo San Michele;
La città; la cui vocazione è per i servizi ed il commercio, che dal nucleo delle due circonvallazioni si è esteso nelle direttrici stradali, i quartieri Q4-Q5 in direzione Capoportiere, Borgo Piave in direzione Roma e Borgo Isonzo in direzione Fogliano.
È naturale che tutte le zone debbano avere dei servizi adeguati, grazie alle moderne tecnologie si può distribuirli sul territorio, coordinandoli centralmenteper essere efficienti e sostenibili nel tempo.
Le vocazioni vanno sostenute con una nuova programmazione, con destinazioni d’uso funzionali allo sviluppo specifico e con una viabilità adeguata alle esigenze, ma anche integrata con le infrastrutture a livello regionale e nazionale.
Lo strumento urbanistico da adottare è lo schema d’assetto per ogni zona, che si collega con i vari piani integrati (ad esempio il PUMS per la mobilità) in modo da fornire un quadro di riferimento complessivo.
Una visione dello sviluppo della città richiede degli assi d’intervento prioritari che innalzino la qualità della vita e valorizzino le vocazioni del territorio:
QUALITÀ DELLA VITA
L’obiettivo è fornire al cittadino servizi a KM zero, razionalizzando quanto già fatto e attivando opere di rigenerazione urbana per riqualificare gli edifici e utilizzare il patrimonio pubblico per fornire servizi di prossimità nei quartieri Occorre fare leva sulle nuove tecnologie per rendere fruibili i servizi digitali ai cittadini, senza dimenticare la necessità dei rapporti personali e favorendo l’inclusione sociale creando luoghi d’incontro.
L’immobilismo amministrativo causato dallo scarso utilizzo di tutti quegli strumenti esecutivi in possesso della politica locale ha causato il mancato recupero di alcuni dei luoghi “biglietto da visita” della città di Latina:
a) Quartiere Nicolosi: nucleo urbano storico, attualmente in una situazione fatiscente, di cui la conseguenza diretta è rappresentata dalla scarsa adesione del privato per investimenti in attività commerciali.
b) Area ex ONC di piazza del quadrato: fare politica è anche saper osservare i cambiamenti riguardanti i luoghi di aggregazione giovanile. Piazza del quadrato, anche grazie alla presenza di due noti pub, è diventata un luogo particolarmente frequentato dai ragazzi – anche residenti in altri quartieri della città – per questo servirebbe un’operazione di riqualificazione non solo della piazza, ma anche degli edifici adiacenti, ormai in disuso da anni.
c) Mercato coperto: luogo che andrebbe quantomeno ristrutturato vista l’importanza che ricopre. Non può non essere precisato che il mercato rappresenta una vera e propria vetrina per i prodotti tipici locali. Permettere ai commercianti di operare in un luogo adeguatamente predisposto dovrebbe essere una prerogativa della politica.
d) Ex Rossi Sud (EXPO): un luogo dalle sconfinate possibilità. Idoneo a qualsivoglia attività, dai concerti alle mostre, dalle sagre agli eventi. Attualmente l’unico utilizzo pratico trovato è stato quello di Hub Vaccinale.
Condizione necessaria affinché si voglia dare concretezza alle suddette idee è sicuramente quella della promozione della partecipazione attiva del cittadino. Non c’è miglior potere di indirizzo sulla gestione di un bene pubblico che quello del suo naturale fruitore, il cittadino. Per questo si necessita di una trasparenza sull’iter amministrativo tale da evidenziare fedelmente le richieste dei cittadini. La Digitalizzazione è la chiave per la miglior partecipazione attiva.
RIPROGETTAZIONE COMPLESSIVA DELLA MOBILITÀ
Riprogettazione complessiva della mobilità, attraverso uno studio di riferimento (PUMS) che individui gli assi di trasporto e nuove modalità, con una prospettiva almeno decennale, secondo alcune linee guida indicate dall’amministrazione, ma attuabile entro 5 anni:
Il nostro territorio è esteso quanto il Comune di Roma all’interno del Raccordo Anulare, questo da una idea della dimensione, ma al contrario di Roma noi però abbiamo una distribuzione degli abitanti su più luoghi, con 10 borghi, distanti alcuni kilometri dal centro città.
Il principio che verrà attuato è quello di rete di trasporto, dove ci sono nodi di scambio e tratte brevi ma ben servite, un po’ come se fosse una metropolitana, ma realizzata con mezzi a basso impatto sulle infrastrutture esistenti e dimensionati opportunamente.
– Zona centrale servita da navette che portano al centro partendo dalle circonvallazioni, dotazione per i residenti di accesso e parcheggio + categorie protette e di servizio, per i non residenti -> parcheggi di scambio adiacenti circonvallazione con tariffazione per fascia oraria differenziata per residenti e non;
– In altre zone d’Italia è stato sperimentato un modello basato su direttrici principali e linee di raccolta periferiche, studiato proprio per esigenze come le nostre, vediamo come funziona.
– Si organizzano delle corse veloci sulle principali vie di accesso alla città (ad esempio Via del Mare, Via Epitaffio, Via Monti Lepini, Via Piave, ecc..), con una frequenza elevata (10 minuti nelle fasce orarie più richieste), su queste direttrici ci sono delle fermate in corrispondenza delle strade provenienti da fuori del perimetro urbano, che fungono da nodi di scambio e sono raggiungibili da navette che raccolgono i passeggeri provenienti dalle zone distanti dal centro.
– L’utilizzo della tecnologia permette a chi abita lontano dal centro di prenotare la corsa con una App che attiva una corsa con un percorso ottimale della navetta che porterà i passeggeri alle fermate di scambio, da cui poi proseguiranno verso il centro città. Si calcola che con questo metodo da una distanza media di 10 km si arriva in centro in circa 30 minuti, nelle fasce orarie più richieste (prima mattina, pranzo, metà pomeriggio, sera), ma anche prevedendo un ampliamento della pianificazione oraria del TPL, con attivazione di corse notturne in collegamento con le zone periferiche. In conclusione, innovazione ed efficienza nell’uso dei mezzi per aumentare il livello di servizio ai cittadini.
SVILUPPARE LE VOCAZIONI DEL TERRITORIO
1) Infrastrutture
La nostra mobilità locale deve integrarsi con le infrastrutture di trasporto nazionali e regionali, sia quelle in essere che quelle in fase di progettazione o realizzazione, noi facciamo proposte concrete perché Latina sia collegata come merita con il resto del paese.
Senza anticipare i risultati dello studio (PUMS), ci sono alcune considerazioni generali da fare sull’evoluzione della mobilità, in particolare dopo il Covid:
Roma – Latina; l’idea di una autostrada non sembra più all’ordine del giorno, comunque è necessario che venga potenziata e messa in sicurezza, ma indipendentemente da come e quando verrà realizzata, noi dobbiamo progettare le opere di raccordo con la mobilità locale prima di borgo Piave, sia verso il mare (Borgo Sabotino) che verso la zona nord (Latina Scalo), che già oggi sarebbero utili per decongestionare il traffico;
Su scala regionale sarebbe opportuno evidenziare la necessità che vengano realizzati o completati dei percorsi alternativi per raggiungere Roma, come del resto era stato ipotizzato con il passante verso la Roma-Fiumicino ed il potenziamento della SS Laurentina, per evitare l’imbottigliamento nei pressi del GRA.
Cisterna – Valmontone; sarà un raccordo autostradale e dovrebbe avere una corsia preferenziale rispetto alla Roma – Latina, per quanto ci riguarda è uno dei corridoi di collegamento con l’autostrada A1, fondamentale per il trasporto merci e quindi per le nostre imprese, anche qui è necessario progettare la nostra viabilità in zona nord per raccordarci a questa infrastruttura;
SS156 – Monti Lepini; collegamento con Frosinone e la sua provincia, oggi utilizzata per arrivare all’autostrada A1, sicuramente da potenziare, anche in un’ottica di integrazione economica tra le due province, basti pensare alla recente fusione delle due Camere di Commercio;
Ferrovia Roma-Napoli; oggi fondamentale per il pendolarismo, in prospettiva per il turismo, in ogni caso i collegamenti da Latina Scalo a Latina sono insufficienti, vanno riprogettati alla luce delle trasformazioni in atto e con una programmazione di medio-lungo periodo, inserendoli nella logica delle direttrici veloci verso Latina e punti di scambio per raggiungere le varie zone della città, sfruttando le nuove tecnologie e con mezzi che non richiedano interventi pesanti sulla viabilità esistente.
Aeroporti; la questione è annosa, avere un’alternativa a Roma è importante e sarebbe opportuno unire le forze con Frosinone su questo tema, mettendo in evidenza che non si parla di solo di terzo Aeroporto, ma anche della viabilità di servizio allo stesso, inoltre vanno considerate anche le esigenze del trasporto merci oltre che quello passeggeri. Se pensiamo che l’autostrada A1 e i treni AV già passano per Frosinone, potrebbe essere vincente chiedere con forza la realizzazione in tempi certi della Cisterna-Valmontone e il potenziamento della Latina-Frosinone, costruendo un Aeroporto a Frosinone gestito da entrambe le province, con questa alleanza possiamo vincere e avere collegamenti rapidi alle grandi infrastrutture, che è quello che serve a Latina.
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